Vita da imperatore: alla scoperta della Domus Aurea

Questa mattina ho avuto la brillante idea di andare a visitare la Domus Area con mio fratello e, chiudendo un occhio sull’alzataccia alle 7.15, ne è valsa davvero la pena.

Purtroppo dell’enorme dimora che l’imperatore Nerone fece costruire come sua nuova residenza nel 64 d.C. dopo il grande incendio di Roma ci è rimasto davvero poco a causa della distruzione e dell’interramento degli ambienti da parte dei successivi imperatori dovuto alla cattiva fama di Nerone e all’abbandono nei secoli successivi.

Entrata della Domus Aurea con particolare della mappa e corridoio interno

Pensate che l’intera Domus copriva un’area di 80 ettari e si estendeva su quattro dei sette colli romani: il Celio, l’Oppio, il Palatino e l’Esquilino. Ci vollero solo quattro anni a costruire quest’immensa e fastosa dimora che, tuttavia, non fu mai realmente ultimata né tantomeno abitata da Nerone!

Sulle funzioni della Domus, infatti, non abbiamo notizie certe, ma più che un vero e proprio luogo di residenza doveva essere un luogo di rappresentanza volto a mostrare la ricchezza dell’imperatore con il suo complesso di edifici decorati con stucchi, marmi policromi ed affreschi, portici e colonnate, biblioteche, terme, giardini, vigne e fontane. Un vero e proprio museo all’aperto per i pochi ospiti privilegiati che ebbero l’opportunità di accedervi.

A seguito della morte di Nerone nel 68 d.C., i suoi successori non esitarono un secondo a distruggere, spogliare e interrare la residenza dell’imperatore ed in particolar modo nel 104 d.C. Traiano utilizzò gli spazi interrati come fondamenta per costruire le sue terme. L’area cadde poi in completo abbandono finché, verso la fine del 400′ pittori come Raffaello, il Ghirlandaio, Pinturicchio e Giulio Romano, effettuarono dei fori su quelle che erano le volte create appositamente da Traiano per usarle come base per le sue terme e si calarono in questi ambienti sconosciuti e al contempo affascinanti trovandosi di fronte alle decorazioni dei magnifici affreschi e stucchi delle pareti della Domus che, ignari dell’entità della struttura e pensando di trovarsi in una grotta, chiamarono ‘grottesche’.

Tuttavia le sale di ciò che rimane dell’antica Domus furono sterrate solo dalla seconda metà del 700′ in poi. Nel 2009 sono stati riaperti i cantieri per il restauro della Domus Area permettendo oggi a noi visitatori di usufruire della bellezza e dell’eternità delle sale e dei corridoi rimasti.

Particolari di decorazioni a grottesche e foro dal quale gli artisti di fine 400’ si calavano nella villa.
Soffitto affrescato con scene dell’Illiade nella sala ‘Achille a Sciro’

Lo spazio oggi visitabile si trova sul lato del Colle Oppio, entrata Via Labicana, e consiste in un percorso sotterraneo che ha al suo apice la Sala dalla volta dorata.

Dopo essersi muniti di casco e giacchetta, il percorso di visita all’interno della Domus comincia con un video introduttivo sulla villa e sulle sue coordinate storiche e geografiche proiettato su un muro della galleria d’accesso; successivamente, e sempre accompagnati da una guida, si inizia la visita delle diverse sale accessibili tra cui ninfei, corridoi e piccoli altari, all’interno dei quali è possibile vedere ancora resti di affreschi, stucchi, mosaici e pavimenti intarsiati; infine, giungerete alla Sala dalla volta dorata, il momento più saliente ed emozionante della visita dove, seduti e con l’utilizzo di visori assisterete alla proiezione in realtà virtuale di quella che era una delle tante lussuose e fastose sale della villa. Per 5 minuti vi ritroverete nei panni dell’imperatore Nerone a passeggiare e contemplare la ricchezza della Sala dalla volta dorata, con il suo soffitto affrescato in cornici rosso e giallo oro, le decorazioni ‘grottesche’ con soggetti eponimi, idilliaci e vegetali, le pareti adornate da lastre di marmo ed il magnifico portico e colonnato che, aprendosi su un giardino che sembra non avere fine, si affacciava sul colle gemello, il Celio, aprendosi su tutta Roma.

Vista della Sala dalla volta dorata grazie ai visori di realtà virtuale

Se pensate che sono passati quasi due millenni dalla creazione di questa struttura è davvero un’emozione ed un’opportunità assoluta quella di poterne vedere i resti e intravederne la maestosità grazie ad un po’ d’immaginazione e al supporto della realtà virtuale!

Sono in corso ancora molti lavori di restauro che ci consentiranno presto di vedere affreschi e stucchi sopravvissuti allo scorrere del tempo e all’abbandono della Domus negli anni successivi alla morte di Nerone. Infatti, dal lunedì al venerdì nella Domus ha luogo esclusivamente il cantiere di restauro, mentre le visite guidate possono essere effettuate solo nei weekend e su prenotazione, con parte del ricavato del biglietto volto proprio a sostenerne i costi di restauro.

Il lavoro di restauro di questo sito consiste nella rimozione degli alberi piantati negli anni 30 al di sopra della Domus e nella realizzazione di un sistema integrato di protezione dei muri esterni dalle infiltrazioni d’acqua e da un’elevata umidità che continuano a rovinare gli affreschi e le pareti della splendida dimora. Purtroppo infatti, gran parte del tesoro pittorico della Domus è attualmente ricoperto da muschio e sali naturali, senza calcolare i 3500 kg per metro quadro che gravano sulla struttura dell’edificio e a cui vanno aggiunti quelli degli alberi piantati al di sopra, per cui non è possibile effettuare alcuna operazione di pulizia e restauro di affreschi e pareti se il problema delle inflitrazioni non viene prima risolto e arginato una volta per tutte.

Come vi dicevo è possibile prenotare le visite per il weekend (prima visita alle 8.15, ultima alle 16.45) sul sito coopculture di cui vi lascio il link.

Il costo del biglietto è di 14 € + 2 € di prenotazione, non economicissimo ma tenete a mente che include l’utilizzo dei visori di realtà aumentata e che gran parte del biglietto è per finanziare i lavori di restauro del sito.

P.s. Ovviamente il casco ve lo forniranno le guide in loco ma non fate lo stesso errore mio e di mio fratello e portatevi una giacca a vento perché quando scrivono che ‘il tasso di umidità all’interno della Domus è del 90% e vi consigliamo di venire vestiti adeguatamente’, beh, vi assicuro non scherzano!

Io e mio fratello in divisa da visitatori!